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    Dal dentista un futuro pieno di sorprese

    di Aldo Conti

    Siamo dal dentista e già non è bello. Ci sediamo, sappiamo che sta per iniziare il dolore, il dentista inizia a lavorare. Niente, non sentiamo nulla. Fantascienza? Anestesia? No, probabilmente è solo il futuro.
    Negli ultimi anni la ricerca ha prodotto numerosissime innovazioni in questo campo. Sono comparsi i primi trapani indolore e sono sparite invece le vecchie otturazioni in metallo, sostituite da materiali più resistenti ed estetici, ma sono in arrivo anche molte altre novità.
    Si lavora non solo per farci odiare meno il dentista, ma anche per renderlo sempre meno necessario.

    La prima buona notizia riguarda l'introduzione di trapani non meccanici e quindi indolori.
    Il materiale di cui sono costituiti i nostri denti è assolutamente insensibile, ma i trapani tradizionali producono vibrazioni che arrivano ai nervi sottostanti, provocando il dolore. Le possibili alternative proposte dalla ricerca sono addirittura due.

    Da una parte ci sono degli strumenti che agiscono spruzzando della polvere di silicio ad alta pressione, che letteralmente erode il dente, rimuovendo la carie e preparandolo per la seguente otturazione.
    Dall'altra parte c'è l'intramontabile laser, finora utilizzato (poco in Italia) solo per lavori di chirurgia sulle gengive e sulle parti molli. Di recente sono però stati introdotti sul mercato dei modelli che, grazie alla loro particolare lunghezza d'onda, riescono a lavorare anche i denti stessi.

    Entrambi questi strumenti sono già disponibili per i dentisti, che li adotteranno in massa probabilmente entro pochi anni, anche se non è ancora chiaro quale sarà il sistema vincente. Oltre alla rimozione del dolore, questi due trapani hanno anche il vantaggio di essere molto più precisi, permettendo di rimuovere dal dente meno materiale possibile.
    Nonostante i nuovi materiali per le otturazioni siano molto migliori del vecchio amalgama, nulla può ancora competere con un vero dente.

    Anche le radiografie stanno per scomparire, sostituite da dei sensibili sensori elettronici. In questo caso il vantaggio non sarà una riduzione del dolore, ma del pericolo. Anche se non ci pensiamo, ogni radiografia comporta l'assorbimento di radiazioni potenzialmente pericolose, che potrebbero portare allo sviluppo di tumori.
    I sensori elettronici sono però molto più sensibili e richiedono circa il 10% della dose di raggi X necessaria per un film tradizionale, riducendo di molto il rischio. Non solo, le immagini in forma elettronica si prestano poi a elaborazioni impossibili sulle pellicole e, quindi, permettono ai dentisti di eseguire una diagnosi migliore e pianificare l'intervento con maggiore precisione.

    Ma le ricerche più eccitanti sono quelle che meno hanno a che fare con i dentisti veri e propri. Mary MacDougall, dell'Università del Texas, è riuscita per la prima volta a far crescere in laboratorio il tessuto dei denti. L'esperimento è stato eseguito utilizzando dei frammenti di denti del giudizio estratti a pazienti.
    Alle cellule che provvedono a costruire sia il mantello che la dentina sono stati aggiunti alcuni geni in più, per far si che esse continuassero a replicarsi anche in cultura. Con l'aggiunta di un po' di nutriente, gli scienziati hanno ottenuto immediatamente la crescita in laboratorio di parti di denti.
    In futuro, quindi, diventerà possibile far crescere in provetta dei denti da usare per l'implantologia al posto di quelli artificiali, ma anche far si che quelli naturali generino da soli le proprie otturazioni.

    Tutto ciò non fa parte dell'immediato futuro, ma l'attesa potrebbe essere relativamente breve.

    Ancora più eccitante è la prospettiva di individuare l'interruttore biologico che stimola la crescita di una nuova generazione di denti. Mentre gli esseri umani si devono accontentare di due sole dentature, e la seconda deve durare per parecchi decenni, alcuni animali, come gli squali, producono in continuazione dei denti, con cui sostituiscono quelli che cadono o si deteriorano.
    In futuro, quindi, tutto quanto è stato descritto finora potrebbe diventare addirittura inutile, perché magari potremo semplicemente farci crescere una nuova dentatura ogni volta che abbiamo dei problemi con la "vecchiaia".



    Chi fosse al corrente di nuove metodiche e degli studi che le adottano, nonchè del procedere della ricerca in questo senso, è cortesemente invitato a cominicarcelo.



    L'inganno delle resine


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    La materia
    è energia: è fatta di atomi che ruotano vorticosamente.
    E se si potesse concepire che anche il dente è energia?



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