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 L'avventura della coscienza

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
miraluce Inserito il - 16 settembre 2009 : 17:34:25

"Se gli uomini intravedessero anche solo un barlume delle gioie infinite, dei luminosi orizzonti di spontanea conoscenza, delle calme distese dell'essere che la nostra evoluzione animale non ha ancora percorso fino in fondo, tutto tralascerebbero, e non si darebbero pace finchè non avessero conquistato questi tesori".(Sri Aurobindo)

L'avventura della coscienza, un libro avvincente, dall'esplorazione dei piani di coscienza, al silenzio mentale, al processo di trasformazione che condurra', attraverso la discesa del supramentale, all'avvento della nuova specie, un essere che non sara' piu' l'uomo.

http://auroblog.splinder.com/



15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
amrita Inserito il - 24 giugno 2016 : 19:07:37
(Satprem prefazione alla seconda edizione dell’ Avventura della coscienza.)

«IL REGNO DELL’AVVENTURA finito

Anche se arrivassimo fino alla settima galassia, ci andremmo come robot, chiusi in scafandri computerizzati per poi ritrovarci esattamente al punto di partenza: bambini davanti alla morte, esseri viventi che non sanno bene com’è che vivono né perché, né dove stiano andando. Sulla Terra i tempi dei Conquistadores sono finiti, lo sappiamo bene; ci troviamo tutti intrappolati nello stesso meccanismo, l’inesorabile congegno ormai è scattato. Ma, come sempre, le più oscure avversità si rivelano le nostre migliori occasioni: il tunnel in cui ci troviamo è solo un passaggio verso una luce più grande. Siamo si davanti a un muro, ma abbiamo un ultimo continente da esplorare: noi stessi.
«I segni abbondano, sono semplici ed evidenti. Il fenomeno più importante di questi anni ‘60 del XX secolo non è il viaggio sulla Luna, ma i ‘viaggi’ nella droga, la grande transumanza degli hippies, le rivolte studentesche, l’inquietudine giovanile in tutto il globo e infine le migrazioni sempre più convulse del turismo di massa — ma dove andranno? Non c’è più spazio neanche sulle ‘isole deserte’, i sentieri degli ‘ultimi paradisi’ formicolano di fuori—strada le isole pedonali delle nostre città sono termitai soffocanti. Dobbiamo trovare altri sbocchi.
«Ce ne sono tanti, di ‘altri sbocchi’. Quelli della droga ci mostrano, più della loro illusorietà e del loro mortale pericolo, le catene della DIPENDENZA da un mezzo esteriore: un’esperienza deve essere possibile sempre e dovunque, in metropolitana come nella solitudine di una stanza, se no non è un’esperienza, ma un’anomalia e una schiavitù. Gli sbocchi della psicanalisi per il momento si limitano a qualche antro mal rischiarato, e comunque non ci forniscono quella leva della coscienza che ci consenta di andare dove vogliamo, da signori e padroni, non da testimoni impotenti o da inferme vittime. Quelli delle religioni saranno magari sbocchi più illuminati, ma dipendono anch’ essi da un dio o da un dogma, e soprattutto ci rinchiudono in UN SOLO tipo di esperienza: l’uomo infatti può farsi imprigionare da altri mondi più ancora che da questo. E per finire, il valore di un’esperienza si misura dal suo potere di cambiare la vita, se no è soltanto un sogno vano o una allucinazione.
Ora, Sri Aurobindo ci porta ad una doppia scoperta che ci è indispensabile se vogliamo non solo trovare scampo fuori del nostro caos soffocante, ma CAMBIARE QUESTO MONDO. Seguendo passo passo Sri Aurobindo nella sua prodigiosa esplorazione — nella sua tecnica degli spazi interiori, se si può dire così — veniamo condotti alla più grande scoperta di tutti i tempi, alla porta del grande Segreto capace di cambiare la faccia del mondo: la scoperta che LA COSCIENZA È UN POTERE. Obnubilati come siamo dalla ‘inevitabile’ condizione scientifica in cui siamo cresciuti, parrebbe che la nostra sola speranza stia nel proliferare infinito delle nostre macchine, che vedranno meglio, sentiranno meglio, calcoleranno meglio, guariranno meglio, e alla fine, magari, vivranno meglio di noi. Si tratta invece di sapere che noi possiamo di più, e meglio, delle nostre macchine. Si tratta di sapere che questo immane Meccanismo soffocante può crollare rapidamente com’è nato, se solo vogliamo afferrare la leva del vero potere e scendere dentro di noi come esploratori metodici, rigorosi e lucidi.
Allora scopriremo magari che questo splendido XX secolo era ancora all’età della pietra della psicologia e che, con tutta la nostra scienza, noi non abbiamo ancora neanche sfiorato la vera scienza di vivere, la scienza della padronanza del mondo e di noi stessi — e che davanti a noi si aprono orizzonti di perfezione, di armonia e di bellezza tali che le nostre più alte scoperte sono in confronto
soltanto maldestri tentativi di apprendisti.»





miraluce Inserito il - 14 dicembre 2013 : 17:41:18
Se questo non vuol dire amare
...pensiamo a tutto quello che Sri Aurobindo ha dovuto sopportare e soffrire, seduto in quella grande poltrona verde, circondato da un'incomprensione così totale. Non sappiamo se la terra abbia mai visto un esempio di riserbo così assoluto : Non ha detto niente, non una parola, ha risposto alle loro mille domande stupide o pretenziose e ha vissuto quella piccola morte, anzi se n'è andato senza dire una parola di quello che faceva per la terra.
Lui voleva FARE , quello era tutto .
Nessuno ne ha mai saputo nulla.
Se questo non vuol dire amare.....
Ma per tutti i tempi e per tutti gli spazi c'è una grande Vibrazione che si chiama Sri Aurobindo e che spalanca tesori infiniti a coloro che amano la Verità fin nei loro corpi e nel loro minimo gesto.
C'è un segreto della Materia, un segreto della vita in un corpo, un segreto piccolissimo e immane

Satprem- Mère , La Nuova Specie- Pag 239







amrita Inserito il - 12 ottobre 2013 : 11:19:31


«Noi ci sforzeremo di fare di Auroville la culla del dopo—uomo.»

Due giorni fa (non ieri, ieri l’altro) quella nuova Coscienza mi ha comunicato qualcosa; allora io ho detto: «Bene...». Lei però ha continuato a ripetere e ripetere sempre la stessa cosa, finché non l’ho scritta!

NOTA DALL'AGENDA del 22 marzo 1969

Auroville non è solamente un luogo fisico ... ma prima di tutto un luogo dello Spirito che può manifestarsi ovunque ...
''Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro'' dice Gesù in Mt 18,15-20 ... Mi sembrano parole universali che valgono per ogni Avatar ... ovunque ci siano due o più bambini della Madre, Ella sarà presente e svolgerà il Suo lavoro attraverso i loro festosi giochi ...
ravi Inserito il - 16 luglio 2013 : 13:18:52



... Certo, c'è un disegno molto particolare! Tra tutte le specie, quella umana è l'unica in grado di trasgredire la legge del suo "vaso" specifico. Tutte le specie... La materia del pesce o quella umana è una materia del tutto simile, no? Non c'è differenza fondamentale. Tutte le specie sono prigioniere di una certa abitudine: solo che gli animali vivono felici nella loro abitudine. Tutte le specie, in effetti, vivono felici e contente - salvo la nostra. Perché? Appunto perché noi ABBIAMO la capacità di fare quello che le altre specie non possono fare: cioè di andare fino in fondo al nostro vaso per vedere cosa c'è e per ROMPERE la nostra abitudine. Un pesce non può uscire dalla sua abitudine di pesce.
Mentre un uomo può uscire dalla sua abitudine di uomo.
E' proprio questa la strada seguita da Mère e da Sri Aurobindo: invece di andarsene lassù, sulle vette dello Spirito, sono andati fino in fondo al vaso per vedere cosa c'era. E giunti al fondo del vaso hanno trovato che il vaso era semplicemente il prodotto di un'abitudine: che si poteva attraversarlo ed emergere in un altro "essere" o in un altro "modo di essere".
Ecco perché, probabilmente, stiamo asfissiando, perché la nostra vita umana è così dolorosa: per COSTRINGERCI a trovare la vera VIA D'USCITA.
Le altre specie non hanno bisogno di una via d'uscita: stanno bene come sono.
Io credo che tutte le sofferenze della nostra epoca, dove tutto sembra traballare e soffocarci, siano riconducibili appunto al fatto che ci stiamo avvicinando al punto in cui potremo finalmente rompere COLLETTIVAMENTE il nostro "vaso".
Per emergere in che cosa?
Nell'uomo, per davvero.
In quello che noi non siamo ancora affatto.

(L'uomo dopo l'uomo - Satprem)

miraluce Inserito il - 13 maggio 2013 : 18:00:13
La nostra concezione del miracoloso appartiene all'arsenale dei falsi mezzi, è stata la Mente a inventare la nozione di miracolo, perchè per essa tutto segue delle leggi e se qualcosa esce dalla legge, allora si tratta di miracolo.

Ma quelle leggi sono leggi mentali, sono invenzioni mentali su una Materia vista attraverso la mente- mentre al di fuori della Mente tutto è un miracolo, un miracolo continuo.

O meglio, tutto è miracolosamente naturale.

Satprem-Mère * La Nuova specie - Pag 104

amrita Inserito il - 04 aprile 2013 : 17:15:02
I piani di coscienza non si distinguono soltanto per le varie intensità delle vibrazioni luminose, ma per vibrazioni sonore diverse, ritmi diversi che uno può udire quando ha quell'"orecchio dell'orecchio" di cui parlano i Veda.
Suoni e immagini, luci, forze ed esseri sono soltanto aspetti diversi di una stessa Esistenza che si manifesta diversamente e con intensità diverse a seconda dei piani.
Più uno scende la scala della coscienza, più si frammentano le vibrazioni sonore, al pari delle luci, degli esseri e delle forze.

Satprem - L'Avventura della Coscienza - Pag 226

Una immagine con descrizione dei piani di coscienza in questa pagina





niroshama Inserito il - 28 marzo 2013 : 18:04:25

La più strana delle esperienze è scoprire d'un tratto, proprio stupidamente, che il corpo ne sa più di noi e che ha una formidabile visione, e forse un semplicissimo e formidabile potere, velato soltanto dalla nostra abitudine mentale.
Un' "illuminazione" del corpo.

Satprem -Mère* Il Materialismo Divino

miraluce Inserito il - 27 marzo 2013 : 17:28:24
La prima chiave , e quella totale, è l'abdicazione. Solo che non è più un'abdicazione mistica sulle vette dell'essere, è un'abdicazione materiale, corporea.

"Finchè c'è sforzo personale, è ...uff! è l'uomo a spingere il suo masso verso la cima, e il masso ricade continuamente giù....Perchè nella misura in cui cambia l'equilibrio tra le parti e aumenta quella luminosa, il resto diventa sempre più inadeguato e intollerabile, per cui se ne resta davvero disgustati; allora sempre più avviene un movimento molto semplice e molto spontaneo, davvero completo: " Quanto a me non posso farci niente.E' un lavoro troppo colossale. Signore , fallo Tu per me. "



Satprem - Mère . La Nuova Specie
amrita Inserito il - 15 marzo 2013 : 11:42:19

Ogni negatività è necessariamente l'altra faccia positiva della medaglia.Tutti i fondi sono la superficie di qualcos'altro.
Il vero senso dello Yoga di Sri Aurobindo è trovare il positivo di ogni negativo, in ogni elemento e a tutti i livelli di coscienza- e, se Dio vuole, il Positivo supremo ( che d'altronde non è né positivo né negativo, ma semplicemente E' in cui si risolveranno tutti i nostri dualismi, compresi quelli inferiori, compresi quelli della vita che muore o della Morte che vive.

Satprem - Sri Aurobindo : L' Avventura della Coscienza

miraluce Inserito il - 05 dicembre 2012 : 12:48:39
Savitri
Poema epico di Sri Aurobindo
la sconfitta della morte nell'eternità dell'amore.

http://www.sriaurobindoyoga.it/savitri.htm



amrita Inserito il - 07 agosto 2012 : 13:20:20


l’Agenda di Mère
1951 -- 1973


13 volumi, 6.000 pagine:
nell’arco di due decenni, in un linguaggio discorsivo
che usa vecchie parole (ma a volte nuovissime)
per esprimere minimi, vertiginosi mutamenti,
la viva voce di Mère racconta a Satprem, il suo testimone,
una miriade di esperienze, un’esplorazione nella coscienza
delle cellule del corpo.
Assistiamo così alla scoperta di una mente cellulare
capace di ri-formare la condizione della materia
umana e le leggi della specie:
come un tempo i primi balbettii della mente pensante
avevano trasformato le condizioni di una specie antropoide.
Un documento di evoluzione sperimentale,
un interrogativo sul nostro futuro:
dobbiamo rassegnarci all’angusta condizione umana
che ovunque va facendosi sempre più invivibile,
oppure può esserci un modo di vivere l’impensabile,
di passare a una “prossima specie”?
Non siamo alla fine di una civiltà, ma alla fine di un
ciclo evolutivo, ha detto Sri Aurobindo.
Il vero problema del nostro tempo è forse quello
di trovare in noi ciò che può sopravvivere.

Qui sotto un'ampia presentazione
http://www.nuovevoluzione.it/Presentazione/Agenda.htm


miraluce Inserito il - 24 luglio 2012 : 16:33:25
La trilogia di Satprem.
Il materialismo divino
la nuova specie
la mutazione della morte

Possiamo ascoltare dei passaggi del matertialismo divino
. Il primo è attinente al periodo trascorso da Mère in Giappone, a seguire poi altri che troverete di lato
http://www.youtube.com/watch?v=w7wwMQzqBCg

ravi Inserito il - 12 luglio 2012 : 13:10:25
La vita senza morte

Il libro vuole spiegare le condizioni di un cambiamento che sta già avvenendo: non a livello esterno, spettacolare, ma al livello umano più profondo. Queste pagine invitano a capire la mutazione in atto, e a viverla attraverso un ribaltamento radicale del nostro stato di coscienza.
Un ribaltamento che avviene non a livello mentale, a livello fisico, della materia:
"...il mio corpo è tutto un dolore, tutto funziona male; ma poi, appena entro in quello stato lì, tutto va a posto... Come se la vecchia coscienza fosse la morte, ti facesse morire a ogni istante; mentre quell`altro stato, di una pace immutabile e sorridente, è la vita: la vita che non muore... Allora il corpo sbuca una prima volta dall`altra parte, in un altro Potere di vita ? ed emerge alla Vita. Non è dal cancro che bisogna guarire, ma dalla morte".
vedi qui



amrita Inserito il - 24 febbraio 2012 : 18:29:13
Stupenda poasia di Satprem messa in musica

http://www.youtube.com/watch?v=G0mAWioMl4M&list=UUszq03vB8FQX69ZUXnkhzYQ&index=7&feature=plcp
niroshama Inserito il - 03 dicembre 2011 : 11:01:05

Non che una coscienza superiore si imponga al corpo, ma è proprio il corpo a svegliarsi nelle proprie cellule; è una libertà delle cellule".

Mère

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