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 L' INCREDIBILE
 La conoscenza
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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 17 agosto 2006 : 16:16:02  Mostra Profilo  Rispondi Quotando


L’Ignoranza e’ la Mente separata dalla sorgente di conoscenza e che fornisce una falsa rigidita’, un’errata apparenza di opposizione e di conflitto al gioco armonioso della Verita’ suprema nella sua manifestazione universale.

L’errore fondamentale della Mente e’ quindi la perdita di conoscenza di se’, mediante la quale l’anima individuale concepisce la sua individualita’ come un fatto separato e non come una forma dell’unita’, e si fa centro del proprio universo, anziche’ riconoscersi come una concentrazione dell’universale.
Da quest’errore originale stabilisce una limitazione di coscienza e percio’ di conoscenza, una limitazione di forza cosciente e di volonta’ e di conseguenza di potere, una limitazione di gioia di se’ e di conseguente felicita’.
Dato che non e’ cosciente delle cose e non le conosce che nel modo in cui si presentano alla sua individualita’, ignora tutto il resto e cade percio’ in un concetto erroneo anche di cio’ che sembra
conoscere poiche’, dato che tutto l’essere e’ interdipendente, la conoscenza del tutto o dell’essenza e’ necessaria alla giusta conoscenza della parte.
Da qui l’elemento di errore in ogni conoscenza umana.

Sri Aurobindo

ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 17 agosto 2006 : 16:45:43  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


E quindi l’ignoranza di se’ e’ l’inizio di tutte le perversioni della nostra esistenza
che trovano la loro espressione nella limitazione di se’, l’egoismo.

perversione = deformazione della Verita'.
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sunrise
Membro Medio




174 Messaggi

Inserito il - 18 agosto 2006 : 12:31:48  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Quella che noi chiamiamo conoscenza e' una somma di acquisizioni,
ma la Conoscenza implica una spogliazione di tutte le acquisizioni,
un ritorno alla nudita' dell'essere, all 'Essenza.
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 22 agosto 2006 : 17:21:36  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

sempre Sri Aurobindo in Savitri:

Imprigionato nel suo corpo e nel suo cervello
Il mortale non puo' vedere la possente interezza di Dio
Che si trova inimmaginabile dentro i nostri cuori ignoranti
E conosce tutte le cose perche' e' una con tutto.
L'uomo vede solo le superfici cosmiche.

Poi immaginando cosa puo' giacere nascosto al senso
Una piccola via egli scava verso la profondita' al di sotto:
Ma presto si ferma, non puo' raggiungere il nocciolo della vita
O comunicare col cuore palpitante delle cose.

Egli vede il corpo nudo della Verita'
Benche' spesso confuso dalle sue infinite fogge.
Ma non riesce a guardare la sua anima dentro.

Poi furioso per una conoscenza assoluta,
Egli strappa tutti i dettagli e mena pugnalate e affonda i colpi
Solo il contenuto della forma egli tiene per l'uso;

Lo spirito sfugge e muore sotto il suo coltello.
Egli vede come una vuota distesa, un gigantesco spreco
Le stipate ricchezze dell'infinito.

Del finito egli ha fatto il suo campo centrale,
Ne seziona il piano, ne padroneggia i processi,
Cio' che tutto muove e' nascosto al suo sguardo,

I suoi occhi che studiano attentamente perdono l'invisibile dietro.
Egli possiede il tatto sottile sicuro del cieco
O la vista di scene distanti del lento viaggiatore;
I contatti rivelatori dell'anima non gli appartengono.

Eppure egli e' visitato dalla luce intuitiva
E l'ispirazione viene dall'ignoto:

Ma solo la ragione, il senso egli sente sicuri,
Solo essi sono i suoi fidati testimoni.
Cosi' egli e' impedito, il suo splendido sforzo vano;
La sua conoscenza esamina brillanti ciottoli sulla riva
Dell'enorme oceano della sua ignoranza.

...
Libro VII Canto IV



Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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garuda
Membro Medio



139 Messaggi

Inserito il - 15 settembre 2006 : 16:39:13  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
E ancora da Savitri:

Io sono la mente del grande mondo ignorante di Dio
che sale alla Conoscenza attraverso i gradini che Egli creo';
Io sono il Pensiero che tutto scopre dell'uomo.
Io sono un dio incatenato dalla materia e dal senso
....
ho mappato i cieli e analizzato le stelle.
descritto le orbite attraverso i solchi dello Spazio,
misurato le miglia che separano i soli,
calcolato la loro longevita' nel tempo.
...
Ho schizzato l'albero dell'evoluzione,
ogni ramo, rametto e foglia al proprio posto.
...
Ho scoperto l'albero, la cellula e il gene,
ho scoperto i protozoi, progenitori dell'uomo,
...
so come egli nacque e come muore;
solo non so ancora a qual fine egli serve,

o se c'e' davvero uno scopo o un fine
o una spinta di ricca creativa gioa finalizzata
nelle ampie opere del potere terrestre.

....
Ho afferrato le energie cosmiche per il mio uso.
Ho studiato i suoi elementi infinitesimali
e i suoi atomi invisibili ho smascherato:
tutta la materia e' un libro che ho attentamente esaminato.



Ma la causa delle cose rimane ancora in dubbio
....
Quando tutto e' stato spiegato niente e' conosciuto.
...
Un mistero e' la nascita di questa possente Natura;
Un misero e' l'elusivo flusso della mente,
un mistero il capriccio proteiforme della vita.

Cio' che ho imparato il caso balza fuori a contraddire;
cio' che ho costruito e' preso e strappato dal Fato.
Posso prevedere gli atti della Forza della Materia,
ma non la marcia del destino dell'uomo:
Egli e' trascinato su sentieri che non ha scelto,
cade calpestato sotto le ruote rotanti.

Le mie grandi filosofie sono una congettura ragionata.
...
Alla fine il mondo stesso diventa un dubbio:
La burla dell'infinitesimale si beffa della massa e della forma.
...




Il tempo non è affatto quello che sembra.
Non scorre in una sola direzione,
e il futuro esiste contemporaneamente al passato.

Albert Einstein
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tara
Membro




54 Messaggi

Inserito il - 30 dicembre 2006 : 12:28:00  Mostra Profilo Invia a tara un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



Colui che sa e' duro, rigido, attaccato a un sapere che consolida la sua storia personale.
Colui che non sa e' tenero, plastico,
riportato al suo Essere innocente, sempre nuovo, sempre sconosciuto, immerso in un silenzio continuo senza storia.


Immagina due orizzonti paralleli, a dx e a sx.
A sx c’è il deserto, a dx la foresta pluviale.
Sono mondi piatti e in verticale, nel mezzo c’è una porzione di cielo, al centro il cuore.

La mente ti dice “caldo, umido…”, il cuore “deserto, foresta, cielo…”.
E il cuore batte e vive. E ti fa vivere.
Allora se scegli la mente (la mente che mente) vedi la paura, perché vedi il caldo, l’umido, il vuoto, la moltiplicazione, se scegli il cuore vedi il deserto, la foresta, il cielo.

La mente ti dice che puoi percepire solo una sensazione alla volta, il cuore ti dice che puoi essere deserto o foresta o cielo uno per volta o anche tutti insieme.
Il cuore batte all’unisono con l’universo, perciò non conosce limitazioni.
E quindi puoi essere deserto e foresta e cielo in contemporanea, e tutto è perfetto. Esattamente come se scegli di sperimentarli uno per volta.


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ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 15 marzo 2013 : 17:23:15  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

La vera conoscenza comincia con la percezione dell'unità essenziale-
una Materia, una Vita, una Mente, un'Anima unica che assume forme diverse nella sua espressione dinamica.

Sri Aurobindo- Commenti alla Isha Upanishad

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 31 luglio 2014 : 14:08:46  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Progredendo nella conoscenza di sé e nell'esperienza extranormale che conferisce lo yoga,
ci si accorge che il corpo ha una coscienza propria; ha le sue abitudini, i suoi impulsi, i suoi istinti, una volontà effettiva anche se inerte, che differisce da quella del resto della persona, e può opporgli resistenza, diminuirne l'efficacia.

Sri Aurobindo – “La Sintesi degli Yoga” – Libro 2 – cap. 12 – pag. 97

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 01 settembre 2016 : 19:20:19  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
La possibilità di una coscienza cosmica nell'umanità sta per essere lentamente accettata dalla moderna Psicologia, come la possibilità di strumenti più elastici di conoscenza, sebbene sia ritenuta ancora un'allucinazione, pur essendone ammessi il valore e il potere. Nella psicologia orientale essa è stata sempre riconosciuta come una realtà e lo scopo del nostro progresso soggettivo. Il salto da compiere per raggiungere questa meta consiste nel superare i limiti impostici dal senso dell'ego e nel partecipare almeno, se non addirittura identificarci, a quella conoscenza-di sé che veglia nascosta in ogni esistenza e in tutto ciò che ci sembra inanimato.
Entrando in quella Coscienza, possiamo continuare, come Lei, a dimorare nell'esistenza universale.

Sri Aurobindo- La Vita Divina libro 1 – cap. 3 – pag. 27


[br
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anisha
Membro




89 Messaggi

Inserito il - 19 ottobre 2016 : 13:17:00  Mostra Profilo Invia a anisha un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
* identificazione *

L'identificazione è la condizione di una conoscenza e di un completo possesso; è il risultato di un'intensa riflessione pura, abituale e diretta della realtà e di una concentrazione su di essa; d'altra parte l'identificazione è necessaria per infrangere la divisione che ci separa dall'essere divino e dall'eterna realtà.

Sri Aurobindo – “La Sintesi degli Yoga” – Libro 2 – cap. 25 – pag. 206

ONESELF is us!
We are not “one of the many”,
we “ARE” the many!
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