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jasmine
Membro Attivo




266 Messaggi

Inserito il - 11 febbraio 2008 : 12:31:05  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Come tutti gli esploratori della coscienza ci fanno notare
viviamo in una cultura che nega la morte, una cultura superficiale e poco profonda che ha a che fare con la forma esteriore delle cose.
Se la vita perde la sua profondita' ci precludiamo di conoscere chi siamo al di la' del nome e della forma.


Una visione diversa ci presenta questo breve estratto dal libro di Tiziano Terzani, "la fine e' il mio inizio":

Pensa la morte tibetana, che bella! C'e' il moribondo, tutti i parenti che piangono e arriva il lama che li caccia tutti a calci."Fuori" Poi si rivolge a lui e bisbiglia" Staccati, non restare attaccato.
Vai vai, ora sei libero. Vai!"

Questa e' cultura della morte. Noi l'abbiamo persa. Quando uno sta male a casa chiamano l'ambulanza che lo porti all'ospedale; quando sta per morire in ospedale lo nascondono dietro a delle tendine. Paura della morte. Perche'? Perche' si sa di dover abbandonare tutto quello che conosciamo.
Niente e' piu' tuo, non le tue case, non i tuoi figli, non il tuo nome.
Mamma mia, non saro' piu' Tiziano Terzani.
Di questo non rimane niente, niente, Niente.






Vuoi farti un regalo?
Non dirti chi sei.
Diventa uno sconosciuto.

zed
Membro Medio



Regione: Emilia Romagna


102 Messaggi

Inserito il - 15 febbraio 2008 : 10:57:01  Mostra Profilo Invia a zed un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Chi e' stato in India si sara' imbattuto quasi certamente
in una processione di accompagnamento del defunto.
Questo, come dormente, e' disteso sopra un carro,
i suonatori in una sorta di banda segnano un ritmo.
Non c'e' molta differenza, almeno per l'occhio occidentale
dalle stesse processioni di festeggiamento per i matrimoni.
Magari non avevo ben affinato l'orecchio al tipo di musica.
Il tutto l' ho sempre visto svolgersi di sera.




Quando hai piu' di una scelta davanti a te e non riesci a deciderti
prendi sempre la strada che richiede piu' audacia

Modificato da - zed in data 15 febbraio 2008 16:01:56
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jaya
Membro Medio




167 Messaggi

Inserito il - 15 febbraio 2008 : 17:11:27  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

In Nepal, vicino a Katamndu, sulla riva di un fiume sacro ho assistito ad una cremazione.
I parenti a qualche metro di distanza stavano seduti su una grossa pietra con un atteggiamento compunto e assorto.

Open your mind and you will heal your heart.

Modificato da - jaya in data 15 febbraio 2008 17:12:57
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 16 febbraio 2008 : 20:52:43  Mostra Profilo  Rispondi Quotando


A Benares (Varanasi) sul Gange si possono sempre vedere i burnings
E' un particolare momento di meditazione
Ci sono pellegrini che vengono da lontano per morire nella citta' santa e affidare le proprie ceneri a madre Ganga, la madre accogliente.
Gli indu' credono nella ricomposizione dei 4 elementi al momento della morte: il fuoco della pira, la terra sulla quale cadono le ceneri, l’acqua nella quale vengono sparse, l’aria che fa bruciare la pira.
Ma non tutti vengono arsi: i bambini, sono troppo puri per essere cremati, le donne incinta, perche’ hanno un bambino in grembo, gli holy men, perche’ sono gia’ santi e non ne hanno bisogno.






Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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merevita
Membro Medio




178 Messaggi

Inserito il - 20 febbraio 2008 : 17:59:02  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Poco tempo fa ho visto una ripresa fatta in un ashram dell'India
sull'accompagnamento che veniva dato negli ultimi giorni a un giovane in fase terminale di grave malattia.
Era commovente vedere come tutti gli stessero vicino aiutandolo a distaccarsi dal corpo con invocazioni e mantra.
Il maestro che non perdeva il contatto fisico con lui, ogni tanto gli suggeriva qualcosa all'orecchio e si notava come il sofferente entrasse in un altro stato direi di serenita' e quasi di dolce attesa.

La pratica deell'accompagnamento comincia ad essere divulgata anche in Europa.
In Francia sicuramente e' piu' praticata direi per via della diffusione fatta da Anne e Daniel.
Qui in Italia il Centro Bhaktivedantaha organizzato vari corsi gratuiti per gli operatori di ospedali e di strutture sanitarie.



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garuda
Membro Medio



139 Messaggi

Inserito il - 10 marzo 2008 : 13:21:21  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Cosi' Eckart Tolle:

Molte espressioni di uso comune e qualche volta la struttura stessa del linguaggio, rivelano il fatto che le persone non sanno chi sono.
Si dice: "Ha perso la vita" o " la mia vita" come se fosse qualcosa che potete possedere o perdere.

La verita' e' che non avete una vita, voi siete vita, l'unica vita, l'unica consapevolezza che pervade l'intero universo e prende temporaneamente forma per sperimentare se stesso come pietra o come filo d'erba come animale o come persona o galassia.

Questa coscienza porta con se' l'uscita dalla dipendenza, dai fenomeni circostanziati dell'io, situazioni, luoghi e condizioni.
Le cose perdono la loro peseantezza, insomma non ci identificheremo piu' con gli eventi.
Il mondo come la danza di Shiva.

----------
Una bella liberazione non percepirsi piu' come entita' pensante.





Il tempo non è affatto quello che sembra.
Non scorre in una sola direzione,
e il futuro esiste contemporaneamente al passato.

Albert Einstein
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sunrise
Membro Medio




174 Messaggi

Inserito il - 04 luglio 2008 : 16:58:23  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Perchè tanto terrore della morte?
La morte è già venuta insieme con la tua nascita; dal momento in cui sei nato, hai cominciato a morire.
Suppniamo che tu abbia 25 anni: dunque sei gia' morto da 25 anni.
In realta' muori istante dopo istante, secondo dopo secondo. Perchè allora tanta paura della morte? Alla fine è inevitabile.
Che tu muoia oggi o fra 100 anni non potrai sfuggire.
Perchè rimanere tanto turbati? la morte non è che l'annientamento del corpo materiale.
Appena il corpo smette di funzionare e torna a mischiarsi coi 5 elementi della natura materiale, l'essere vivente si riveste di un altro corpo, determinato dalla sua esistenza passata.
I corpi cambiano l'uno dopo l'altro.
Guarda on quanta attenzione il bruco passa da un rametto all'altro! Similmente l'essere vivente cambia corpo non appena gli agenti del deva della morte decidono del suo prossimo involucro mortale.

Finchè l'essere vivente resta condizionato dal mondo materiale, deve rivestirsi di corpi di materia, uno dopo l'altro, determinati dalle leggi della natura secondo gli atti compiuti nella vita precedente. E' la condizione dell'essere all'istante della morte a determinare il particolare corpo che gli sarà offerto.

[Il libro di Krishna - Prabhupada]

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esseno
Membro Medio




142 Messaggi

Inserito il - 19 settembre 2008 : 19:43:38  Mostra Profilo Invia a esseno un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Qui sotto breve conversazione sulla morte.
Questi maestri parlano in modo molto semplice con esempi che hanno una loro evidenza ed ovvieta' ma noi siamo piu' complicati, troppo strutturati..

Nulla e' completamente distrutto, ogni cosa e' completamente viva.
Il foglio di carta era albero-ha cambiato forma...la sedia era albero...un giorno offrira' materia al fuoco...che la tramutera' in cenere...
Il corpo nasce dagli elementi e torna agli elementi.
Nulla e' completamente dissolto. Questo la dice anche la scienza.
...
http://fr.youtube.com/watch?v=zoeU_XGJKGc&feature=related





"Nessuno e' più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo" (J.W.Goethe)
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zed
Membro Medio



Regione: Emilia Romagna


102 Messaggi

Inserito il - 15 novembre 2008 : 21:56:05  Mostra Profilo Invia a zed un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Tich nat ham per togliere la sofferenza di tal pensiero pone la necessita' della

Disidentificazione dai sensi...

Al di la' del corpo e dei sensi ci sono i 5 aggregati della forma, delle percezioni, delle sensazioni, delle formazioni mentali e della coscienza.
Dobbiamo guardare a fondo ognuna di esse e dire: " Queste cose non sono me Le percezioni, le sensazioni, i sentimenti, le idee vanno e vengono, non possono essere me.


Anche la coscienza e' solo un manifestazione.
Quando le condiziioni sono sufficienti queste manifestazioni si presentano; quando le condizioni non sono piu' sufficienti queste manifestazioni non si presentno piu'.
Presenti o non presenti quete manifestazioni non sono me.

Gli elementi non sono me.
La terra (carne- ossa, muscoli, organi che e' in me ,
l'elemento fuoco -- calore- che e' in me non e' me .
l'elemento acqua che e' in me non e' me. C'e' acqua dappertutto, dentro e intorno a me. Io sono libero dall'elemento acqua.
L'elemento aria in me non e' me....

Quando le cose si manifestano, in realta' non possiamo proprio dire che esistono. Quando le cose cessano di manifestarsi, in realta' non possiamo descriverle come inesistenti.
Siamo liberi dai concetti di andare e venire, essere e non essere, nascita, morte. Questo possiamo comprendere quando guardiamo una fiamma , una nuvola o un girasole, un' onda .... in osservazione profonda





Quando hai piu' di una scelta davanti a te e non riesci a deciderti
prendi sempre la strada che richiede piu' audacia
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maeva
Membro Medio




175 Messaggi

Inserito il - 26 novembre 2008 : 12:38:44  Mostra Profilo Invia a maeva un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La disidentificazione
e' alla base di tutti i processi di conoscenza.
Anche nella psicosintesi,
una tecnica di base consiste
nel ripetersi in stato di rilassamento:

Io non sono il mio corpo,
io non sono le mie emozioni,
io non sono i miei pensieri.

Io sono il mio essere interiore,
una torre ferma, incrollabile,
la mia vera essenza.




E' il destino di ogni bocciolo di fiore
aprirsi e sbocciare nello splendore
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zed
Membro Medio



Regione: Emilia Romagna


102 Messaggi

Inserito il - 03 dicembre 2008 : 12:55:08  Mostra Profilo Invia a zed un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E sempre Tich Nath Ham ci offre per così dire una visione quantistica che ci aiuta a comprendere come tutto e' sempre presente se si vede in profondita'.

Nella dimensione storica, se osserviamo un'onda possiamo parlare della sua nascita e della sua morte, possiamo dire che e' alta o bassa, possiamo parlare di quest'onda e di quella , per quanto riguarda la dimensione assoluta, non vale più nessuno degli aggettivi, dei concetti che usiamo per descrivere l'onda;
non c'è ne' nascita ne' morte, ne' questo ne' quello.
L'onda non deve morire per diventare acqua: l'onda e' gia' acqua, in questo preciso istante.
Pratica tutto cio' e non ti sentirai separato dalla persona che ami: se hai questa visione profonda non ti sentirai abbandonato.
Osservare in profondita' tutto cio' che e' attorno a noi gli alberi, le colline, gli amici.
Noi siamo in loro e loro sono in noi. Quando un'attuale manifestazione sparira' sara' per lasciare spazio a un'altra










Quando hai piu' di una scelta davanti a te e non riesci a deciderti
prendi sempre la strada che richiede piu' audacia
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merevita
Membro Medio




178 Messaggi

Inserito il - 05 dicembre 2008 : 17:53:08  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
e ancora lo stesso:
Inspirando vedo che questo corpo non e' me - espirando non sono prigioniero di questo corpo
--io sono vita senza limiti; non sono mai nato e non moriro' mai.
Quando si sta per morire puo' darsi che non si sia molto consapevoli del corpo;
a volte si prova un certo intorpidimento.
Eppure si rimane prigionieri nell'identificazione con quel corpo,
si resta intrappolati nel concetto che la disintegrazione di questo corpo e' la propria disintegrazione.
Ecco perche' si ha paura: si teme di svanire nel nulla.
La disintegrazione del corpo invece non puo' riguardare la vera natura della persona che sta morendo.
Occorre spiegare a quella pesona che lei e' vita senza limiti.
Questo corpo e' soltanto un manifestazione, come una nuvola.
Quando una nuvola non e' piu' una nuvola non va perduta,
non svanisce nel nulla: si e' trasformata e' diventata pioggia.

Per questo non dovremmo identificarci nel corpo.
Questo corpo non e' me.
Io non sono prigioniero del mio corpo. Io sono vita senza limite.





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zed
Membro Medio



Regione: Emilia Romagna


102 Messaggi

Inserito il - 11 dicembre 2008 : 21:54:48  Mostra Profilo Invia a zed un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Ha fatto una canzone, una sorta di nina nanna per la persona che si avvicina all'ultimo suo respiro. Tratta dal sutra "da offrire alla persona che si avvicina all'ultimo suo respiro".

Questo corpo non e' me
io non sono progioniero di questo corpo,
io sono vita snza confini,
non sono mai nato e non sono mai morto.
Sopra il vasto oceano, il cielo con le sue galassie,
tutto si manifesta a partire dalla coscienza.
Sono sempre stato libero, dall'inizio dei tempi.



Nascita e morte sono solo una porta: da lì entriamo e usciamo
Nascita e morte sono solo un gioco a nascondino.
Sorridimi dunque, prendimi la mano e dimmi arrivederci
Domani ci incontreremo di nuovo, o anche prima.
Ci incontreremo sempre, comunque, alla vera fonte,
ci inconteremo sempre sui mille sentieri della vita.




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garuda
Membro Medio



139 Messaggi

Inserito il - 24 febbraio 2009 : 16:35:31  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Quando l'attaccamento al corpo ed alle sue opere e' stato superato
si e' superato allo stesso tempo l'attaccamento alla vita del corpo.
Quando sentiamo che l'essere fisico non e' noi stessi,
ma solamente un abito e uno strumento, la repulsione per la morte del corpo,
istinto cisi' forte e cosi' veemente nell'uomo vitale,
deve necessariamente attenuarsi fino a venire totalmente eliminata.

La paura della morte e l'avversione alla cessazione delle attivita' fisiche
e' l'impronta lasciata sull'essere umano dalla sua origine animale.
Quest'impronta deve cancellarsi totalmente.

Sri Aurobindo




Il tempo non è affatto quello che sembra.
Non scorre in una sola direzione,
e il futuro esiste contemporaneamente al passato.

Albert Einstein
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niroshama
Membro Medio




144 Messaggi

Inserito il - 12 febbraio 2010 : 17:38:51  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

E ancora:
La morte e' la domanda che la Natura pone continuamente alla vita per ricordarle che non ha ancora trovato se stessa.
Senza l'irruzione della morte, la creatura sarebbe legata per sempre a una forma di vita imperfetta.
Perseguita dalla morte, si sveglia all'idea di una vita perfetta e ne cerca i mezzi e la possibilità.


Sri Aurobindo, Aphorismi - le Catene


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anisha
Membro




89 Messaggi

Inserito il - 31 ottobre 2012 : 11:54:14  Mostra Profilo Invia a anisha un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


La morte esiste perché l'essere, nel corpo, non è ancora abbastanza evoluto per continuare a crescere nello stesso corpo senza doverlo cambiare, e il corpo stesso non è sufficientemente cosciente.
Se la mente, il vitale e il corpo stesso fossero più coscienti e plastici, la morte non sarebbe necessaria.

Dalle "Lettere sullo yoga" -Libro 4 – cap. 21 – parte 5 - pag. 284


ONESELF is us!
We are not “one of the many”,
we “ARE” the many!
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