Sul metodo Luksich



  • Il professor Luksich ha avuto il merito di individuare l'importanza della dimensione verticale, definita attraverso la normocentrica.
    Il suo metodo però non contempla la struttura posturale.
    Anche se parla di gnatologia e postura, egli stesso afferma che il suo lavoro si svolge dal mento in su (gesto della mano).
    Se c'erano dissimetrie prima, queste permangono - dice
    Sottolinea che siamo tutti asimmetrici.
    Perciò puoi vedere un paziente in trattamento con il NOP con spalle e bocca asimmetrici.
    Dissente dall'affermazione del dottor Bernkopf secondo cui la bontà della tecnica si può vedere solo a risultato ottenuto.
    Lui è sicuro della validità del suo metodo.
    Però poi dice che funziona nell'80% dei casi.
    Per quelli la cui patologia non migliora ipotizza cause diverse dalla malocclusione.

  • Per quanto riguarda l'affermazione secondo cui i colleghi non sarebbero interessati al suo metodo, può essere in parte vero nella misura in cui molte volte si preferisce adagiarsi nella propria routine o credere ciecamente nel metodo in uso, o non essere interessati al proprio perfezionamento o non desiderare il meglio per il paziente.
    Ma è altresì vero che il metodo viene considerato di lungo e difficile apprendimento.
    La collaboratrice precisa che l'aspirante dovrebbe praticamente stare due anni nello studio.

    Sta di fatto che quando il professore lascierà il campo, l'unica detentrice del metodo sarà la collaboratrice, suo braccio più che destro, che senza il titolo richiesto, non potrà divulgarlo.
    Apertura e osservazione dei principi di comunicazione potrebbero indicare nuove vie.

  • I colleghi avrebbero rifiutato il metodo in quanto non redditizio.

    Questa è una generalizzazione basata forse sull'espressione di qualcuno illo tempore e sulla personale convinzione che il trattamento non sia costoso.

    Nonostante la somma da versare non sia irrisoria, potrebbe magari compensare il tempo dedicato al paziente che deve essere trattato per un lungo periodo.
    Al paziente non è comunque bene accetta la richiesta di un pagamento da effettuarsi in sole due tranches, una alla consegna dell'A.G.E.LK [ Apparecchio Gnatologico Endorale Luksich] l'apparecchietto con tracciato per eseguire gli esercizi, e l'altra tranche alla consegna del nop.

    Non si prevedono agevolazioni nemmeno per casi particolari.
    Se fai presente che un paziente disastrato nella bocca e nella tasca non può essere facilmente disposto a sborsare in anticipo una somma ragguardevole, permanendo pur sempre un'incognita, ti viene risposto che il rischio te lo devi sempre assumere, quando vai in farmacia nessuno ti garantisce che il medicinale funzioni.
    La collaboratrice fa sapere che hanno lasciato andare i pazienti che non potevano permettersi queste modalità.

  • Si dicono disposti a collaborare, ma va inteso nel senso di accogliere i pazienti che vengono loro inviati.
    Può capitare che a un paziente venga consigliata una terapia fisica di supporto da un chiro-osteopata che tratta la persona per 1/4 d'ora con vestiti e scarpe.
    Sempre e solo quello.

  • Il professore è contro gli impianti e pro amalgama che dice di usare da 45 anni senza effetti collaterali.
    Non crede alla sua tossicità, visto che si è sempre usata senza nessun clamore. Ce ne sono di tanti tipi, basta scegliere quella giusta, con poco mercurio, aggiunge la collaboratrice.
    Molto tossici sarebbero invece i compositi.

    Non crede alla tossicità dei metalli.
    Finita la terapia gnatologica, laddove possibile anche per la tasca, suggerisce una ricostruzione totale.
    In questo modo le misurazioni possono essere precise e il manufatto uscirebbe perfetto al millesimo, senza bisogno del minimo ritocco. Entrambe le arcate entrano in gioco.
    Dove non è possibile, propone un nop in metallo, acciao inossidabile o oro, antiestetico ma funzionale.
    I sostenitori del metal free non sarebbero forse molto in accordo.

    Se l'età del paziente è inferiore ai 30 anni, un procedimento ortodontico post bilanciamento, riabiliterà il paziente, senza bisogno di ricostruzione.

  • Sul metodo Appim:
    il professor Lucksich rifiuta in partenza l'idea che un paziente usi da solo il trapanino e si controlli la postura allo specchio.

    Vi fa vedere e toccare delle rotelline di metallo dello spessore di un decimo di millimetro dicendo: - noi lavoriamo con queste misure di precisione (impercettibili) quindi il bite ritoccato dal singolo con togli e aggiungi non può andar bene.
    Il nop una volta fatto è perfetto o quasi. Ci può esser bisogno di ritoccare una minima crestina (ordine di decimo) e anche raramente.
    Per un certo tempo si fa un controllo Ogni venti giorni rimisurando il tracciato per vedere appunto questo decimo, poi il paziente viene visto una volta al mese.

  • Un metodo non può avere limiti di applicazione - sostiene.
    Tutti devono poter essere candidati, con o senza molari, con o senza denti.
    L'unico punto preciso di riferimento può essere solo la normocentrica, determinabile anche nella persona totalmente edentula.

    La normocentrica rilevata in momento diversi, in condizioni diverse, in posizioni diverse (seduto, sdraiato, di fianco...) darebbe sempre gli stessi risultati verificabili anche a distanza di dieci anni.
    E se provasse a determinarla anche con il corpo allineato dopo sospensione alla sbarra?
    Non coglie il senso di sospendersi alla sbarra.
    Anni fa qualcuno gli ha fatto dono della dispensa dell'Appim.
    E' probabile che non l'abbia presa in considerazione.

  • Si dice disposto a sperimentare con altro collega per mostrare la validità e unicità del metodo.
    La sperimentazione viene proposta in questi termini:
    Prima il collega dovrebbe trattare il paziente con l'applicazione del bite o quant'altro. A questi, deputato a fallimento, subentrebbe lui e con 'A.G.E.LK porterebbe il caso a buon fine.
    Il paziente in questo caso sarebbe esonerato dal pagamento

    E dopo questa dimostrazione al collega?
    Perchè creare un paziente cavia coinvolgendolo in anni di lavoro in bocca, con l'attesa che già il primo metodo fallirà?
    Un collega e paziente fattisi avanti si sono poi ritirati. Lumen!

  • Ci sono persone già passate dalle mani di tanti con bite e contro bite.
    Basta prendere una di quelle, magari un concentrato di sbagli, uno di quei pazienti su cui nessuno vuol mettere mano.
    Poi ne daremo testimonianza noi pazienti.
    In un sito dove i resoconti di maldestrezze della categoria sono in primo piano, potrebbe far bella mostra una soluzione clamorosa, che se vuol essere dimostrativa, troverà il suo spazio migliore al di fuori del contesto ufficiale di un sito personale-professionale dove ognuno prende parte per sè, il proprio metodo, le proprie riuscite.
    Ogni professionista vanta ovviamente solo i propri successi.
    I pazienti credono di più ai pazienti.





    Torna a
    gnatologia e gnatologi
  •   Chi possiede il metodo perfetto?






      Un sistema che si richiuda nel suo assoluto,
    non dà spazio al principio d'integrazione

    Homepage