Il comportamento e la disponibilità dell'odontoiatra




Perchè può insorgere una situazione conflittuale?
In molti casi il paziente ha solo bisogno di capire. Obiettivi, tempi disagi, costi...
O semplicemente il paziente intende riversare nel rapporto con l'odontoiatra elementi estranei al rapporto stesso in termini clinici ma intrinseci al suo stato d'animo in quel periodo o in quel momento, e desidera quindi essere solo un poco più ascoltato...

Qualcuno potrebbe obiettare: "ma l'odontoiatra non ha tempo per queste faccende o "ma anche l'odontoiatra è un essere umano."
Eppure riflettendo sul proprio modo di esercitare l'odontoiatria, ci si accorgerà che molto spesso i dubbi del paziente sono i nostri, molto spesso il paziente viene coinvolto in nostre questioni personali (stati d'animo, avvenimenti...) quindi in definitiva ciò che si auspica è una maggiore preparazione dell'odontoiatra a gestire un rapporto interpersonale partendo da una condizione psico-emotiva di "parità" nei confronti del paziente e di tenere debito conto per tutta la durata del rapporto terapeutico.

Quanti odontoiatri ad esempio si preoccupano di contattare, tramite il proprio personale, il paziente ad interventi conclusi, per porre domande tipo: "volevamo sapere se tutto procedeva bene".
Un piccolo gesto e il paziente, a livello psicologico, si sentirà seguito anche dopo "...nonostante la conclusione del lavoro, nonostante io abbia pagato tutto, non si è dimenticato di me."

Proviamo a immaginare di utilizzare questo tipo di comportamento, qui solo grossolanamente accennato, allo scopo di instaurare il miglior rapporto, o nell'intento di ricucire lo strappo tra paziente e dentista nella fase conflittuale, nell'intento di creare o di recuperare col paziente quell'alleanza sugli obiettivi e sui metodi.
Ottimizzando i rapporti tra parlato ed eseguito, l'attività professionale ne risente al meglio.

Lorenzo Scarpelli

il comportamento dell'odontoiatra



La reazione al sentirsi offeso non è atto terapeutico.
Il buon medico deve sempre saper mettere in gioco i propri atteggiamenti: la chiarezza e la sincerità nel rapporto sono la cosa più importante.

Se il rapporto viene percepito asimmetrico, è necessario scendere dal gradino.

Se pensiamo che l'altro abbia un problema dobbiamo usare l'ascolto attivo. Esso può mostrare all'interlocutore che l'abbiamo capito e che possiamo aiutarlo a risolvere il problema.
Ascolto attivo: L'altro emette un messaggio, (verbale o non verbale) che devo decodificare e rinviare sotto forma chiara perchè me lo riconfermi.
Quando vi è un problema è utile il confronto. Il dentista si consentirà di esprimere i propri sentimenti ed anche l'eventuale riflesso negativo che il comportamento dell'altro ha su di lui.

Considerarsi su un altro piano significa giocare con la propria immagine.
Il rapporto diventa asimmetrico quando si pensa di detenere un potere e non si è in grado di riconoscere quanto si riceve dall'altro.

Con nessun paziente devi consentirti di relegarti nell'ambito di un puro tecnicismo.


Ne aliis feceris quod tibi fieri nolles.


 












 











sciogliere lo stallo,
la fase cnflittuale si può ricomporre.














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