Rischi della devitalizzazione


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    A volte il dentista ha troppa fretta di devitalizzare

    Leriche parlava di dente-causa e di organo bersaglio sostenendo che l'anello neurale funzionava dal dente versola zona ammalata. Cosi' scopri' che iniettando un anestetico, la procaina, era possibile romperel'anello e disattivare la reazione causa-effetto. Egli si serviva della procaina anche per testare i denti sospetti.
    Durante la sua carriera Leriche osservo' fenomeni stupefacenti- da lui definiti istantanei con pazienti i cui sintomi relativi organi lontani dai denti scomparivano nell'istante stesso un cui veniva applicata un'iniezione di procaina sul dente indiziato di essere la causa.
    L'omotossicologia per isolare il focus usa il procainum compositum.

    I neuralterapeuti hanno dimostrato più volte l'effetto nocivo, sulla salute generale, dei denti devitalizzati, che si rivelano spesso collegati con organi malati. Per tale motivo la prudenza consiglia di evitare il piu' possibile devitalizzazioni.
    Il problema dei denti devitali coinvolge vari aspetti.
    In primo luogo, questi denti, a lungo andare, possono diventare veri serbatoi di tossine, responsabili di anelli neurali e di disturbi a distanza.
    Inoltre i materiali usati per otturare la cavità pulpare (la sede della polpa svuotata dalla devitalizzazione) sono a volte irritanti e in certi casi scatenano, di per se stessi, un disturbo neurale.
    Infine una volta che i denti devitalizzati siano ricoperti con corone metalliche o servano di sostegno per una protesi a ponte, diventa impossibile accertarne un cambiamento di colore che faccia supporre un'infiltrazione tossica.
    La presenza delle protesi, che hanno richiesto molti sforzi, compreso quello finanziario, rende ancora più difficile la diagnosi e la decisione, se necessaria, di estrarre il dente di sostegno e quindi di rimuovere la protesi.
    In Germania c'è la tendenza ad estrarre i denti devitalizzati ma poi non sappiamo cosa succede sul fronte dell'occlusione.

    E' dunque ragionevole prendere in considerazione certe aree dentarie Nel caso di carie profonde che irritino la polpa dentale, conservare la vitalità del dente richiede a volte molte sedute di cure spesso sgradevoli per il paziente e tecnicamente più impegnative per il dentista.
    Bisogna sapere che mantenere i propri denti vivi ( ossia con la polpa o nervo) rappresenta un investimento tanto per la salute dei denti quanto per la salute generale, e giustifica ampiamenti gli sforzi del paziente e del dentista.
    Se la devitalizzazione si rende indispensabilee nel caso di denti già devitalizzati, e' necessario stare in guardia.
    E' utile tener comunque presente che un dente devitalizzato può contribuire a rafforzare le barriere che frenano i processi terapeutici generali.

    Per capire perchè un dente devitale facilita processi infettivi, teniamo presente l'anatomia dentaria.
    Bisogna saper che la polpa del dente ha sede in una cavita' che va dalla corona alla radice e che comunica con la massa di quest'ultima attraverso una rete di canalicoli che percorrono la dentina.
    Quando il dentista estrae la polpa dentale e ottura la cavità con pasta antisettica, restano invariabilmente nei canalicoli dei microspazi che non sono ne' puliti ne' otturati.
    Queste zone non trattate, malgrado l'abilita' del dentista e i progressi della tecnologia, possono presentare ancora rischi di infezione secondaria.

    Il metodo di prova a base di iniezioni di procaina è ancora in uso. Si spera di trovare mezzi diagnostici più rapidi
    Tastare i polsi,secondo la tradizione della medicina cinese o dell'auricolomedicina, si rivela utile per integrare contemporaneamente l'attenzione riservata ai denti e l' ascolto riservato globalmente al paziente.

    La localizzazione di un focolaio perturbatore si può effettuare prendendo il polso mentre l'assistente tasta i denti l'uno dopo l'altro. Se il polso cambia mentre viene stimolato un dente, è lecito sospettare l'esistenza di un focolaio perturbatore.
    Un altro metodo per individuare denti perturbatori è quello dei test Kinesiologici.
    Questi mezzi di ricerca sarebbero di competenza del dentista o del neurlterapeuta; ognuno di noi, pero' può sempre osservare se nel corso della vita certe malattie coincidono con cure dentistiche e più in particolare con devitalizzazione di denti.

    Si può cosi' aiutare il dentista a scoprire l'esistenza di un focolaio perturbatore e a localizzarlo.
    Inoltre certi dolori dentali compaiono regolarmente nei periodi di stanchezza o di malattia e scompaiono non appena il disturbo generale si è attenuato.
    Questo tipo di problema e' associato a un dente ammalato che si trova sul limite della fase dolorosa. In questo caso la prudenza raccomanderebbe di consultare il dentista per verificare se quel dente non sia direttamente connesso con il disturbo osservato, o se non ne sia addiritura il fattore scatenante.
    Sembra dunque ragionevole prendere in considerazione certe aree dentarie e studiarne la relazione neurologica o energetica con determinate regioni del corpo.

    I denti e il resto dell'organismo sono intimamente connessi e dialogano energeticamente nei due sensi, per cui il dente malato puo' rivelare un disordine organico e una malattia puo' far supporre una debolezza dentaria.

    Una concezione olistica della salute implica che il dentista prenda in considerazione la salute generale del paziente e che il medico faccia lo stesso con la salute dei denti.
    L'ideale sarebbe un lavoro svolto in parrallelo fra i due.
    Questo modo di impostare la medicina presuppone che medici generici e dentisti conoscano l'esistenza delle relazioni in questione e che perdano l'abitudine di frammentare il corpo umano per dividerlo fra molte specializzazioni mediche indipendenti.
    Sono troppo pochi i terapeuti coscienti del fatto che un solo dente puo' bloccare tutto un processo terapeutico, che si tratti di allopatia, di agopuntura, di medicine dolci o parallele.

    Togliere gli sbarramenti dentali è una condizione per ottenere maggior efficacia nelle terapie globali.
    Sarebbe un guaio cadere nell'eccesso di rendere i denti responsabili di tutti i nostri mali. Un atteggiamento del genere accompagnato da una raffica di estrazioni, potrebbe rivelarsi piu' traumatizzante che liberatorio.
    Per fortuna non tutti i denti devitali sono campi perturbatori e un buon numero di corone e di otturazioni sono ben tollerate, se l'igiene e' soddisfacente.

    Resta sempre il fatto che il paziente e' la persona che si trova nelle condizioni migliori per ascoltare i messaggi provenienti dal suo corpo. L'odontoiatra olistico sa che anche l'esame o la cura di una carie si deve accompagnare con l'ascolto dei linguaggi dell'essere intero che si cela dietro il dente.



  • bonifica e isolamento del focus




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    La materia
    è energia: è fatta di atomi che ruotano vorticosamente.
    E se si potesse concepire che anche il dente è energia?

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